Quando la badante non rientra dalle ferie: ecco cosa fare per proteggersi
Settembre è da sempre il mese che segna il ritorno alla normalità, con il rientro a scuola, al lavoro e alle consuete abitudini familiari dopo la pausa estiva. A volte può succedere, però, che la badante non torni al suo posto di lavoro presso l’abitazione dell’assistito dopo il periodo di ferie concordato. Le ragioni di questa assenza possono essere diverse: talvolta si tratta di una scelta della lavoratrice, che decide senza preavviso di lasciare il lavoro, altre volte possono subentrare imprevisti, come problemi di salute o difficoltà nei trasporti, specialmente se la badante, straniera, ha trascorso le vacanze nel proprio paese di origine.
Qualunque sia il motivo del mancato rientro (o ritardato rientro della badante), è evidente che la sua assenza può rappresentare una vera e propria fonte di preoccupazione per le famiglie, che si trovano così costrette a gestire in totale autonomia situazioni spesso delicate, soprattutto quando si parla di anziani non autosufficienti o bambini che richiedono una costante assistenza. In questo articolo, ti spiegheremo cosa fare quando la badante non rientra dalle ferie, osserveremo che cosa prevede il Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro Domestico e quali sono le opzioni disponibili, compresa la possibilità di interrompere il rapporto di lavoro.
Quando la badante non rientra dalle ferie: cosa dice il CCNL Lavoro domestico
Dato che il tema delle ferie rappresenta il cuore di questo articolo, non resta che cominciare dalle basi: il Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro Domestico stabilisce che i lavoratori domestici, inclusi coloro che assistono anziani o persone non autosufficienti, hanno diritto a 26 giorni lavorativi di ferie annuali.
In linea generale, e sempre secondo il CCNL, il periodo di ferie dev’essere concordato tra il datore di lavoro e la badante stessa, tenendo conto delle esigenze di entrambe le parti. Per evitare fraintendimenti, un consiglio è quello di mettere sempre per iscritto e far firmare alla badante o colf le date concordate per le ferie così come il giorno previsto per il rientro al lavoro. Può sembrare una piccola cosa, ma questo semplice passaggio può aiutare a chiarire le aspettative di entrambe le parti e, soprattutto, riduce al massimo il rischio di disguidi.
Ma insomma, cosa fare quando la badante non rientra dalle ferie?
Nel caso in cui la collaboratrice domestica non faccia rientro dopo le ferie, il datore di lavoro può seguire due opzioni previste dal CCNL di riferimento:
- Aspettare il ritorno della badante, trattenendo i giorni di assenza non giustificata come permessi non retribuiti.
- Procedere con il licenziamento per giusta causa, a partire dal 6° giorno di assenza ingiustificata.
È possibile licenziare la badante che non rientra dalle ferie?
Certamente sì. Come abbiamo visto in questo articolo dedicato al tema del licenziamento della colf o badante, un comportamento grave può giustificare il licenziamento e il mancato rientro dalle ferie rappresenta una grave violazione degli obblighi lavorativi.
Prima di procedere con un licenziamento per giusta causa, però, è importante seguire alcuni passaggi formali per rispettare i diritti della lavoratrice e garantire un processo corretto. Quando la badante non torna dalle ferie, il datore di lavoro deve:
- Inviare una lettera di contestazione disciplinare al domicilio indicato dalla badante al momento dell’assunzione, segnalando l’assenza prolungata e ingiustificata.
- Concedere un periodo di 5 giorni alla lavoratrice per presentare eventuali spiegazioni o giustificazioni legate a cause di forza maggiore, come problemi di salute o impedimenti nei trasporti.
- In caso di mancata risposta o giustificazione, dal 6° giorno di assenza ingiustificata, il datore di lavoro può inviare una seconda lettera, questa volta di licenziamento disciplinare per giusta causa.
Secondo l’articolo 22 del CCNL, la badante ha quindi 5 giorni di tempo per motivare la propria assenza. Se entro questo termine non fornisce spiegazioni valide, il licenziamento per giusta causa può avvenire senza necessità di preavviso. Al datore di lavoro, a questo punto, non resterà che chiudere il rapporto di lavoro inviando una raccomandata formale.
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Alcune informazioni da ricordare
Riassumendo i punti principali, ecco cosa tenere a mente quando la badante non rientra dalle ferie:
Chiusura del rapporto di lavoro
Se la badante non rientra e non fornisce alcuna giustificazione, è possibile licenziarla per giusta causa. Bisogna seguire la procedura formale con l’invio di una lettera di contestazione disciplinare e, se necessario, una lettera di licenziamento.
Spettanze in caso di licenziamento
In caso di interruzione del rapporto di lavoro, la badante ha diritto a ricevere tutte le somme maturate durante il periodo di lavoro, tra cui tredicesima, TFR e ferie non godute.
Giustificato motivo di assenza
Se la badante fornisce un valido motivo per il mancato rientro (ad esempio, problemi di salute o trasporto), il datore di lavoro dovrà considerare l’assenza come non retribuita. In questa situazione, la famiglia potrebbe valutare l’assunzione temporanea di una badante sostitutiva (ne parliamo qui).
Rinuncia alle ferie in cambio di denaro
Il datore di lavoro non può accettare una richiesta della badante di rinunciare alle ferie in cambio di un’indennità economica. Secondo l’articolo 17 del CCNL, il diritto alle ferie è irrinunciabile e non può essere sostituito da un pagamento in denaro.
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