Cos’è la demenza senile e quali sono i sintomi
La demenza senile è una malattia neurodegenerativa dell’encefalo che colpisce principalmente gli anziani, manifestandosi generalmente dopo i 65 anni. Questa malattia progressiva provoca la graduale e irreversibile riduzione delle facoltà cognitive. Tra i suoi sintomi principali, infatti, basti citare la perdita di memoria e delle altre capacità di pensiero.
In Italia, le persone affette da demenza sono circa un milione e, considerato l’aumento dell’aspettativa di vita della popolazione, tutto lascia presupporre che i casi incrementeranno fino a raggiungere, nel 2030, i 63 milioni a fronte dei 47milioni attuali (dati delle Nazioni Unite).
Ad oggi, le cause all’origine della demenza senile non sono ancora note. Anche se l’età avanzata costituisce uno dei principali fattori di rischio, è importante sottolineare che la demenza senile non è una naturale conseguenza dell’invecchiamento ma una vera e propria malattia.
Che cos’è la demenza senile: significato
La demenza senile, spesso anche chiamata demenza degenerativa, è una condizione neurodegenerativa progressiva che colpisce principalmente gli anziani. È caratterizzata da una graduale e (quasi sempre) irreversibile riduzione delle facoltà cognitive come la memoria, il pensiero, l’orientamento spaziale, il linguaggio e le abilità decisionali e di giudizio.
Con demenza, insomma, si fa riferimento a un’ampia gamma di sintomi che nascono da danni alle cellule cerebrali: perdita di memoria a breve e lungo termine, confusione mentale, difficoltà a svolgere le attività quotidiane fino ad alterazione del comportamento e della personalità. Il decorso della demenza è tale da rendere le persone che ne sono affette non più autosufficienti.
La demenza senile è infatti un termine generico che funge da cappello per tutta una serie di patologie, tra le quali le principali per diffusione sono certamente il morbo di Alzheimer, la demenza vascolare e la demenza a corpi di Lewy.
Come precisano i medici, tuttavia, è importante sottolineare che la demenza senile e il decadimento cognitivo tipicamente correlato all’anzianità sono due condizioni mediche differenti. Questo secondo, è infatti un processo naturale a cui va incontro il cervello durante l’invecchiamento mentre il secondo è una malattia vera e propria.
I sintomi della demenza senile
Parlando di demenza senile, i sintomi possono variare a seconda dello specifico tipo di demenza in corso.
Va tenuto presente, infatti, che i sintomi sono il risultato della progressiva morte delle cellule nervose cerebrali e ogni demenza tende per natura ad intaccare diverse aree del cervello e diverse cellule.
Perdita di memoria
Chiarito questo aspetto, è certo utile sottolineare che i sintomi più comuni includono la perdita di memoria a breve e lungo termine, responsabile di tutte quelle tipiche dimenticanze relative a date, nomi, eventi, collocazione di oggetti d’uso comune anche dentro casa e, tristemente, persone care. Caratteristica è poi la riduzione dell’attenzione e la difficoltà nel fare calcoli. Naturale conseguenza è la sempre maggior difficoltà, per l’anziano che soffre di demenza senile, di eseguire anche le più semplici attività quotidiane, come usare gli elettrodomestici o recarsi a fare la spesa settimanale.
L’anziano affetto da demenza senile tende a sperimentare confusione riguardo ai tempi e ai luoghi, perdendo la consapevolezza del giorno, della stagione o dell’anno corrente, e può avere difficoltà a ritornare a casa o riconoscere il proprio quartiere.
Cambi d’umore e della personalità
Alla demenza senile si associano generalmente repentini cambi d’umore e della personalità, con stati d’animo che variano da euforia a depressione, agitazione, ansia, irritazione e sospetto.
In questi casi, non è raro che l’anziano cominci ad isolarsi mostrando comportamenti aggressivi sia fisici che verbali anche nei confronti dei familiari che se ne prendono cura. Ecco perché quando subentra la necessità di introdurre in casa una badante è necessario prima di tutto assicurarsi della sua familiarità con la malattia per poter sostenere l’anziano nel modo più corretto, magari offrendole un periodo di prova per dimostrare le proprie capacità e qualità.
Può essere presente una difficoltà nel parlare e nello scrivere, con ripetizioni di frasi e difficoltà a trovare le parole giuste, e crescenti problemi visivi all’origine di difficoltà nella lettura e nel riconoscimento di colori, contrasti e nella percezione della profondità.
Insonnia e scarsità di giudizio
Un ulteriore sintomo della demenza senile è associato ad una sempre maggior scarsità di giudizio che può comportare l’assunzione di comportamenti non consoni in pubblico o la perdita d’interesse verso la propria igiene personale. Inoltre, possono manifestarsi disturbi del sonno, spesso sotto forma di insonnia.
È importante notare che questi sintomi peggiorano gradualmente nel tempo a causa della progressiva morte delle cellule nervose cerebrali, che è la base della condizione neurodegenerativa della demenza senile.
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Gli stadi della demenza senile
La demenza senile segue generalmente un percorso a tre stadi che vengono identificati come stadio d’esordio, stadio intermedio e stadio avanzato. Ogni stadio rappresenta una progressione dei sintomi e delle conseguenze della malattia.
Ma vediamoli uno per uno:
- Stadio d’esordio: compaiono i primi segni e sintomi della demenza senile a partire dalle amnesie, dagli occasionali cambiamenti nella personalità, dalle prime difficoltà nel linguaggio, nel calcolo, nel ragionamento e nella comprensione di nuovi concetti, nonché una tendenza alla passività e alla mancanza di iniziativa.
- Stadio intermedio: i sintomi iniziali peggiorano e si sviluppano nuovi disturbi. La perdita di abilità cognitive diventa evidente, compresa la capacità di ragionamento, apprendimento e giudizio. La memoria a breve termine si deteriora ulteriormente e subentrano problemi di memoria a lungo termine. Le difficoltà nel linguaggio aumentano, così come i problemi visivi a partire dall’incapacità di riconoscere i colori e leggere. Si manifesta anche la confusione spaziale-temporale, con l’anziano che fatica a comprendere dove si trova e a riconoscere il giorno della settimana. Le attività quotidiane diventano sempre più difficili e si osserva una lieve instabilità emotiva. È in questo momento che si fa più pressante che mai la necessità di considerare l’assunzione di una badante, imparando a far fronte a quella che potrebbe essere una naturale opposizione da parte dell’anziano (leggi qui per approfondire come fare quando l’anziano rifiuta l’assistenza)
- Stadio avanzato: il quadro sintomatologico raggiunge la massima gravità, rendendo impossibile una vita normale. Si verifica una perdita totale o quasi delle capacità cognitive che rende impossibile, per l’anziano, prendersi cura di sé stesso. Oltre a non riconoscere le persone care, l’anziano comincia a sperimentare difficoltà nella deglutizione. Si manifesta anche la perdita del controllo delle funzioni intestinali e vescicali (incontinenza) e una graduale perdita di controllo motorio, con una marcata riduzione della capacità di camminare.
Cause della demenza negli anziani
La causa all’origine della demenza senile è rappresentata dalla morte delle cellule celebrali e dalla compromissione della loro capacità di comunicare l’una con l’altra. Ciò ha dirette conseguenze sulle capacità di pensiero e comportamento.
Ma che cosa c’è all’origine di questa condizione?
In realtà, ad oggi, le precise cause di demenza sono ancora poco chiare e oggetto di costante ricerca. Ad esempio, gli studi sul morbo di Alzheimer e sulla demenza a corpi di Lewy hanno messo in luce la comparsa di aggregati proteici responsabili della progressiva morte dei neuroni. Diversamente, pare che la demenza vascolare si associ ad alternazioni vascolari che compromettono il normale flusso sanguigno cerebrale.
Ad ogni modo, è utile qui aggiungere che sulla base delle attuali conoscenze scientifiche, la demenza senile non è da intendersi una condizione ereditaria.
Come prevenire la demenza
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha stilato un elenco di sane abitudini da seguire per prevenire o ritardare l’insorgere della demenza. Tra queste:
- non fumare
- optare per una sana alimentazione, possibilmente seguendo il modello mediterraneo che predilige pesce, frutta e verdura
- evitare abusi di alcool
- mantenere uno stile di vita attivo praticando, laddove possibile, attività fisica
- controllare con regolarità glicemia, pressione arteriosa, colesterolo e trigliceridi
Per quanto non necessariamente sufficienti a prevenire l’insorgenza di deficit cognitivi, è pur sempre consigliato di:
- suonare uno strumento musicale
- imparare una seconda lingua
- leggere libri e giornali, fare cruciverba e risolvere rebus
Che cosa fare se temi un tuo caro presenti sintomi di demenza
Se hai riscontrato uno o più di questi sintomi in un tuo caro, è importante agire prontamente. Che si tratti o meno di demenza senile (la demenza non è infatti la sola a presentare questi sintomi e potrebbe trattarsi di una patologia reversibile) la soluzione è naturalmente quella di rivolgersi ad un medico.
Non esistendo test specifici per individuare la demenza, i medici sono soliti eseguire una serie di esami studiati che, nell’insieme, permettono se non altro di arrivare ad una diagnosi. A partire dall’analisi della storia clinica dell’anziano il medico procede generalmente con un esame neurologico completo oltre che cognitivo e neuropsicologico. Conclude la serie di test la risonanza magnetica nucleare e la tomografia assiale computerizzata utili per studiare le condizioni dell’encefalo.
Come comportarsi con un anziano che soffre di demenza
Da quanto abbiamo detto fin qui, è evidente che le famiglie che scoprono la demenza senile di un proprio caro si trovano ad affrontare una delle decisioni più complesse che possano esistere: badante o casa di riposto? Al tema abbiamo già dedicato un articolo, concentrandoci su quelli che sono gli aspetti sui quali concentrarsi per prendere una scelta e, soprattutto, su quelli che sono i sentimenti che possono insorgere non soltanto sull’anziano ma anche sulla famiglia. Spesso, casi di questo tipo finiscono inevitabilmente per creare sensi di colpa.
Se la scelta, ad ogni modo, ricade sull’assunzione di una badante è importante considerare tutta una serie di aspetti: la badante ha familiarità con la malattia? È dotata della giusta empatia per prendersi cura dell’assistito? Sa affrontare al meglio i cambi d’umore e stimolare e incuriosire l’anziano durante i momenti di lucidità?
Assicurarsi che la badante possieda tutte queste qualità e competenze non è semplice e per questo la soluzione ideale è rivolgersi ad un’agenzia specializzata nella selezione di personale domestico qualificato. Se sceglierai di affidarti a Gallas Group, saremo noi ad occuparci per te della ricerca della badante più adatta alle tue esigenze e a valutare con cura le sue capacità e esperienze pregresse. Contattaci per parlare con noi.
Ad ogni modo, se un tuo caro è affetto da demenza senile ricorda di:
- Non forzare alcunché: a causa dei frequenti cambi d’umore non è facile gestire una persona che soffre di demenza senile ma imporsi non è mai la soluzione ideale. Aspetta qualche minuto e riproponi nuovamente quel che desideri;
- Non scoraggiarti: i problemi di memoria del tuo caro ti costringeranno a ripetere più volte idee e concetti. Ripetiti con pazienza;
- Coinvolgi e assicura l’autonomia: valuta quelle che sono le attività che il tuo caro può ancora svolgere in autonomia e coinvolgilo in attività specifiche dando indicazioni chiare e precise come “Prendiamo le posate che sono nel cassetto”;
- Dai ritmo alle giornate: definisci uno schema preciso del ritmo quotidiano. Questo aiuterà il tuo caro a riconoscere una certa routine che gli garantirà, fin quando possibile, di possedere una certa autonomia.