
Bonus badante 2025: incentivi e agevolazioni per famiglie che assumono
Se hai assunto o stai pensando di assumere una colf o una badante, potresti avere diritto a importanti agevolazioni. Bonus badante, esoneri contributivi e incentivi possono aiutarti a ridurre i costi e a garantire un’assistenza regolare e sicura.
In questa guida scoprirai tutte le agevolazioni per chi assume colf e badanti 2025, chi ne ha diritto e come richiederle in modo semplice.
Bonus colf e badanti 2025: tutte le agevolazioni disponibili
I diversi bonus badante 2025 rappresentano una delle misure più importanti per le famiglie che assumono personale domestico e per i lavoratori del settore. Con l’obiettivo di incentivare l’occupazione regolare e sostenere economicamente chi si avvale di assistenza, il governo ha introdotto diverse agevolazioni, tra cui rimborsi per i datori di lavoro, esoneri contributivi e incentivi per maternità.
Vediamo quali sono le principali misure previste dai bonus colf e badanti 2025 e come funzionano, iniziando da un elenco generale dei più richiesti.
1. Bonus colf badanti: fino a 3.600€ con Cas.sa Colf
Uno dei principali incentivi rinnovato anche per quest’anno è il bonus Cas.sa Colf, che garantisce un rimborso mensile di 300 euro, fino a un massimo di 3.600 euro all’anno, ai datori di lavoro non autosufficienti che assumono regolarmente una colf o una badante.
In breve, i principali requisiti per ottenere il bonus Cas.sa Colf sono tre:
- il datore di lavoro deve essere certificato come non autosufficiente con documentazione medica;
- deve essere iscritto al fondo Cas.sa Colf e aver versato almeno 25 euro di contributi trimestrali;
- l’assunzione della badante deve essere regolare e conforme al CCNL Lavoro Domestico.
Il rimborso viene erogato direttamente dal fondo Cas.sa Colf e deve essere impiegato nella copertura di una parte della paga di una colf o badante.
2. Bonus badante maternità da 300 euro una tantum
Per i datori di lavoro che devono sostituire una colf o una badante in maternità, è previsto un contributo una tantum di 300 euro.
L’importo viene erogato una sola volta ed è destinato ai datori di lavoro che assumono una sostituta durante il congedo maternità della collaboratrice domestica. Per ottenere il rimborso, è necessario aver versato contributi a Cas.sa Colf per almeno un anno. Questa misura punta a favorire la continuità dell’assistenza domestica senza gravare economicamente sulle famiglie.
3. Bonus anziani INPS: fino a 850 euro al mese
A partire da gennaio 2025 è entrato in vigore il nuovo bonus anziani 850 euro INPS, un’agevolazione destinata alle persone over 80 in condizioni di non autosufficienza.
L’importo si suddivide in:
- 531,76 euro (indennità di accompagnamento, come già previsto dal sistema previdenziale).
- 850 euro di quota integrativa, erogati tramite la nuova Prestazione Universale INPS.
Il bonus anziani ha l’obiettivo di sostenere economicamente le famiglie nella gestione delle spese per l’assistenza a domicilio o in struttura. Per scoprire quali sono i requisiti per accedere al bonus anziani 850 euro, come si richiede e tutte le altre informazioni collegate, leggi la nostra Guida Dedicata.
Che spese coprono i bonus badante Cas.sa Colf?
I bonus badante Cas.sa Colf rappresentano un importante sostegno economico per i datori di lavoro domestico, poiché permettono alle famiglie di sostenere economicamente la gestione di un assistente familiare e, allo stesso tempo, incentivano l’assunzione regolare di una badante, garantendo maggiori tutele ai lavoratori domestici.
Tra le principali spese coperte da questi bonus troviamo:
- rimborso per le retribuzioni delle badanti e colf assunte per assistere persone non autosufficienti;
- sostegno economico ai datori di lavoro che devono assumere una sostituta per una lavoratrice in maternità;
- copertura di alcune spese sanitarie per i lavoratori domestici iscritti a Cas.sa Colf;
- contributi per spese di malattia colf e badanti, ricovero e infortuni
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Contributo badante: si può assumere anche un familiare caregiver?
In alcuni casi, i bonus badanti possono coprire anche l’assunzione di un familiare o di un parente, a patto che il lavoro rientri in specifiche categorie previste dalla normativa italiana. Questa possibilità è ammessa soprattutto per l’assistenza a persone in condizioni di disabilità o con necessità particolari.
Ecco alcuni esempi in cui è possibile assumere un familiare o un affine beneficiando dei bonus Cas.sa Colf:
- Assistenza a invalidi: include sia gli invalidi di guerra che quelli civili o del lavoro che ricevono indennità di accompagnamento.
- Supporto a mutilati o invalidi civili: rientrano le persone che beneficiano delle agevolazioni della Legge 118/1971, anche se escluse per motivi economici.
- Assistenza a ciechi civili: riguarda chi percepisce trattamenti pensionistici specifici o che avrebbe diritto a tali benefici se il proprio reddito rientrasse nei limiti previsti dalla legge.
- Servizi per sacerdoti cattolici: le prestazioni possono includere attività di assistenza personale rivolte al clero secolare.
- Assistenza a comunità religiose o militari: copre i servizi diretti e personali prestati all’interno di queste comunità.
Questa possibilità rappresenta un’opportunità per molte famiglie che, avendo un parente qualificato per l’assistenza, vogliono regolarizzare il rapporto di lavoro usufruendo delle agevolazioni disponibili.
A chi spetta il bonus badante 2025? Requisiti
Abbiamo già accennato ai principali requisiti per ottenere i diversi bonus badante, ma è importante approfondire nel dettaglio chi può richiederlo e quali condizioni devono essere rispettate. In particolare, per ottenere il bonus colf da 300 euro al mese (fino a un massimo di 3.600 euro all’anno), il datore di lavoro deve rispettare i seguenti requisiti:
- Iscrizione a Cas.Sa.Colf: il richiedente deve essere iscritto al fondo prima del compimento dei 60 anni;
- Contributi versati regolarmente: è necessario aver versato almeno un anno di contributi a Cas.Sa.Colf, con un importo minimo di 25 euro per trimestre (quindi almeno 100 euro all’anno);
- Certificazione della non autosufficienza: il richiedente deve essere stato dichiarato non autosufficiente da una commissione medica e la condizione deve essere permanente.
- Condizione sopraggiunta dopo l’iscrizione: lo stato di non autosufficienza deve essere stato certificato successivamente all’iscrizione a Cas.Sa.Colf.
Una volta accertati questi requisiti, il datore di lavoro (o un suo rappresentante) deve inviare una domanda alla Cas.Sa.Colf, allegando la documentazione sanitaria. Se la richiesta viene accettata, il bonus decorre dal mese successivo alla presentazione della domanda.
Come abbiamo visto, per accedere al bonus badante, è necessario dimostrare di essere in condizione di non autosufficienza.
Ma quali sono i criteri per ottenere questa certificazione?
Cas.Sa.Colf affida la valutazione a una commissione medica che analizza l’autonomia del richiedente nelle attività quotidiane, attribuendo un punteggio a ciascuna funzione essenziale come lavarsi e curare la propria igiene personale, vestirsi autonomamente, spostarsi all’interno dell’abitazione, andare in bagno senza assistenza e nutrire sé stessi.
Per ottenere il riconoscimento della non autosufficienza, il punteggio totale assegnato nella valutazione funzionale deve raggiungere almeno 40 punti.
Requisiti per il bonus maternità da 300 euro una tantum
Oltre al bonus per la non autosufficienza, abbiamo visto che Cas.Sa.Colf prevede anche un incentivo una tantum di 300 euro per le famiglie che devono sostituire una colf o una badante in maternità.
Per ottenerlo, il datore di lavoro deve rispettare due requisiti:
- Aver versato almeno un anno di contributi a Cas.Sa.Colf (contributi trimestrali per un totale di almeno 100 euro annui);
- Documentare l’assunzione di un sostituto per la lavoratrice in maternità, allegando la relativa documentazione all’atto della richiesta.
Chi è escluso dal bonus per badanti e colf?
Non tutti possono beneficiare dei bonus per l’assunzione di badanti o colf che abbiamo visto fino a questo punto. Esistono alcune limitazioni che escludono automaticamente alcuni datori di lavoro dalla possibilità di accedere all’agevolazione.
Ecco quali sono:
- Esclusione per rapporti di lavoro pregressi: se, nei sei mesi precedenti alla domanda, tra il richiedente e il lavoratore assunto c’è stato un rapporto di lavoro cessato, il bonus non può essere richiesto. Questa norma serve a prevenire possibili abusi della misura, evitando che un datore di lavoro licenzi un collaboratore per poi riassumerlo solo al fine di ottenere l’agevolazione.
- Esclusione per l’assunzione di parenti o affini: salvo alcune eccezioni previste dalla normativa italiana (che abbiamo già indicato in un precedente paragrafo), il bonus non è concesso se il datore di lavoro assume un familiare o un parente stretto.
Bonus Colf e Badanti: come si richiede, documenti e scadenza
Se hai i requisiti che abbiamo visto, potrebbe esserti utile sapere come richiedere il bonus colf e badanti e quali sono i documenti necessari per ottenerlo. La procedura varia a seconda del tipo di agevolazione, ma in generale prevede la presentazione di una domanda formale, corredata dalla documentazione richiesta, entro le scadenze stabilite.
Se il datore di lavoro si trova in una condizione di non autosufficienza, lui stesso o un suo rappresentante deve presentare la richiesta a Cas.Sa.Colf, allegando i documenti necessari:
- Questionario di valutazione compilato dal medico curante;
- Relazione medica che attesti le cause della non autosufficienza;
- Documentazione sanitaria in possesso del richiedente;
- Attestazione di iscrizione a Cas.Sa.Colf con storico dei contributi versati;
- Contratto di lavoro regolare della colf o badante;
- Dichiarazione ISEE aggiornata per il Bonus Anziani;
- Moduli INPS o Cas.Sa.Colf da compilare e firmare che trovi nel sito ufficiale del servizio.
Per accedere al bonus, è fondamentale che il datore di lavoro sia registrato presso Cas.Sa.Colf e in regola con i contributi contrattuali. Invece, per quanto riguarda la scadenza, è bene chiarire che non è prevista perché le domande possono essere presentate a partire dal 1° gennaio di ogni anno quando se ne presenta la necessità per il datore di lavoro o la famiglia.
Inps bonus colf e badanti 2025: esonero contributivo
Chiudiamo questa guida parlando di un’altra importante misura che rientra tra i bonus per chi assume colf e badanti: l’esonero contributivo. Questa agevolazione consente ai datori di lavoro che assumono un assistente familiare di risparmiare sui contributi previdenziali e assistenziali dovuti all’INPS, per un massimo di 3.000 euro all’anno e per una durata di due anni consecutivi.
Possono beneficiare di questo bonus:
- Famiglie che assumono una badante per un anziano con almeno 80 anni.
- Datori di lavori con reddito ISEE inferiore a 6.000 euro.
- Famiglie che assumono colf e badanti regolarmente con un contratto conforme al CCNL Lavoro Domestico.
- Titolare di indennità di accompagnamento o abbia una certificazione di grave disabilità ai sensi della Legge 104/92, art. 3 comma 3.
Ricordiamo che se i contributi annui da versare sono inferiori a 3.000 euro, il datore di lavoro viene completamente esonerato dal pagamento.
Mentre se i contributi annui superano questa soglia, lo sgravio copre comunque fino a 3.000 euro e il datore di lavoro deve versare solo la parte eccedente. Anche questa agevolazione si applica esclusivamente ai contratti a tempo indeterminato e non è valida per le assunzioni a tempo determinato o per contratti a ore.
Esempio pratico di calcolo dello sgravio contributivo
Immaginiamo una famiglia che assume una badante convivente con paga mensile di 1.200 euro. I contributi previdenziali e assistenziali da versare all’INPS ammontano a circa 350 euro al mese, ovvero 4.200 euro all’anno.
Con l’esonero contributivo fino a 3.000 euro, la famiglia pagherà solo 1.200 euro di contributi invece di 4.200 euro, ottenendo un risparmio significativo.
Come richiedere l’esonero contributivo?
Per ottenere l’agevolazione, il datore di lavoro deve presentare una domanda all’INPS, allegando:
- la certificazione della non autosufficienza dell’anziano;
- l’ISEE aggiornato, inferiore a 6.000 euro annui;
- la copia del contratto a tempo indeterminato stipulato con la badante;
- una dichiarazione di responsabilità che attesti la regolarità della posizione contributiva.
Una volta approvata la richiesta, l’INPS applica lo sgravio direttamente sui contributi da versare per i due anni successivi.
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